- Ancora un ballo (M.Geri) – 4,05
- Il bianco (M.Geri) – 5,22
- Goodies vai M.Geri 5,03
- Il giocatore di Scansano (M.Geri) – 5,05
- La rossa (M.Geri) – 4,53
- Ribot (M.Geri) – 4,16
- Segni di noi (M.Geri) – 3,44
- Aperitivo (M.Geri) – 1,29
- Grand Hotel (M.Geri) – 4,12
- A passo lento (M.Andreini/M.Geri) – 4,40
- Porto Pamo (M.Geri) – 5,05
Il nuovo disco di Maurizio Geri è un disco di canzoni. Una novità rispetto alle precedenti produzioni che nel caso del suo gruppo, lo Swingtet, erano orientate verso la rilettura rigorosa e spregiudicata del repertorio zingaro manouche, quello stile che da Django Reinhardt in avanti ha rappresentato la felice comunione fra il Jazz e la tradizione zingara francese (sono usciti due cd: Manouche e dintorni nel ’97 e A cielo aperto nel 2001). Una novità anche nei confronti dei diversi cd che ha realizzato insieme a Banditaliana e della collaborazione pluri decennale con l’organettista pistoiese Riccardo Tesi perché per la prima volta egli è al contempo autore, compositore e interprete dei suoi stessi brani.
E dall’ascolto del disco emerge subito una personalità variegata, vari aspetti artistici che ne connotano il percorso musicale dagli inizi con Caterina Bueno agli echi dei “maestri per sempre”(Conte, Guccini, De Andrè, Capossela) al gipsy jazz, alle nuove tendenze della musica popolare italiana per arrivare ad un ritratto nuovo e originale sia letterario che musicale, in una parola in quella forma breve, descrittiva ed evocativa che è la canzone.
Per affrontare questo viaggio nuovo e stimolante, Maurizio (chitarra e voce) si è affidato all’esperienza di grandi musicisti del panorama jazz-pop italiano, la pre-produzione e gli arrangiamenti di Stefano Melone (Fossati, De Andrè), la scrittura degli archi è affidata a Mauro Grossi, i fiati di Nico Gori (Bollani), quartetto d’archi Archea, il contrabbasso di Paolo Ghetti, alla batteria Ellade Bandini (Guccini, Conte, De andrè), il violino di Ruben Chaviano, sezione fiati di Mariannini, Scalzi, Cecchini, Carboni, cori femminili Alice Sobrero, Claudia Tellini, Brigitta Casieri, Giuditta Scorcelletti.
Fra i diversi brani carichi di swing e le milonghe di contiana memoria spiccano gli omaggi alla tradizione pistoiese e genovese attraverso l’arrangiamento di un’ottava rima del poeta estemporaneo Mario Andreini (1901-1970) e di un trallallero (la partenza) vetta della tradizione polifonica ligure.
Da segnalare anche Il Bianco, canzone dedicata ai personaggi del Circo di Fellini.